giovedì 26 aprile 2012

Una teoria interessante

Anche questa settimana niente attività sperimentale. Mi sono consolato rivedendo i video della Fun Theory, secondo cui "il divertimento è la via più semplice per cambiare in meglio il comportamento delle persone". Interessante e condivisibile. 





Molto divertente anche Fun Theory: Soap 

Il progetto è sponsorizzato dalla Volkswagen

sabato 21 aprile 2012

Costruire con sole, sabbia e high tech

Questa settimana nessuna attività in laboratorio, sob, e allora sono andato a vedere gente che lavora in modo intelligente a "The Future in the Making" a palazzo Clerici a Milano, una delle molte iniziative attorno al Salone del mobile. Avevo letto che sarebbe stata esposta la SolarSinter di Markus Kayser 



ed eccola là! A vederla così non emoziona tanto, ma qui la vedete in azione, ed è bellissima.

In una sezione c'erano anche alcune stampanti 3D. Purtroppo non ho un video di quelle che là erano in azione, ma qui se ne vede una abbastanza simile. 



Ce n'era esposta una controllata con Arduino, in una sezione dedicata a The best of Arduino: peccato che gli oggetti non fossero in funzione, si poteva solo vedere un video per ciascuno. 

Il riferimento è al Fab Lab del MIT, e su wikipedia se ne trova una descrizione veloce. A Milano c'è Frankenstein Garage e un altro FabLab è attivo a Torino.  

venerdì 13 aprile 2012

Se la lampada è giusta anche l'ombra lo è, soprattutto quella cinese

Prima di dedicarci a tempo pieno al salvataggio delle uova (e qui) abbiamo iniziato a  lavorare allo sviluppo di una attività per bambini che utilizza le ombre cinesi e ci siamo scontrati con la scelta della fonte luminosa. 
Molti siti riportano esperienze di ombre cinesi in classe, ma realizzano una proiezione tradizionale, con la lampada da una parte dello schermo e gli spettatori dall'altra: lo schermo è piccolo, lavorano normalmente con le sagome molto vicine allo schermo, e utilizzano normali lampade da tavolo. 
    
Noi vogliamo invece proiettare le ombre sul muro, mettendo i bambini fra la lampada e lo schermo, per gestire meglio lo spazio e poter spostare le sagome più vicino o lontano dalla luce vedendo bene il cambiamento di dimensione delle ombre. Ci serve un quadro luminoso piuttosto grande e ho pensato di utilizzare come fonte di luce un proiettore di diapositive: in laboratorio ne ho più di uno e ormai non hanno più la loro funzione originale. Lo abbiamo provato ed effettivamente la luce è intensa e si ottiene un quadro luminoso bello grande. 


Ma il problema è la qualità dell'ombra. Una sagoma proietta un'ombra con bordi netti, ben definita, solo ponendola vicino allo schermo: quando la si sposta verso il proiettore la sua ombra diventa rapidamente meno definita, con il bordo molto sfumato, ed è difficile il confronto delle dimensioni di ombre di oggetti uguali posti a distanze diverse. 
Tenendo il proiettore il più possibile distante dal muro le cose migliorano: vicino al muro/schermo c'è la possibilità di allontanare/avvicinare le sagome ottenendo ombre abbastanza ben definite, ma non c'è comunque molto spazio utile e se pensiamo a un gruppo di bambini sarebbe meglio averne di più. 

Abbiamo tolto l'obiettivo del proiettore per vedere se si comporta come un semplice faro, ma non lo fa: in effetti abbiamo visto che anche prima della diapositiva c'è un blocco di ottiche che serve a illuminare in modo omogeneo la diapositiva senza che venga messo a fuoco il filamento della lampada e queste ottiche intervengono sulla forma del fascio che non è più quello che si propaga da una lampadina quasi puntiforme. 


Nel blocco ottico c'è anche una lastrina a facce piane che dovrebbe assorbire una parte degli infrarossi emessi dalla lampada, per evitare che il calore radiante deformi la diapositiva: abbiamo provato a metterla fra un telecomando acceso e la fotocamera di un cellulare e abbiamo visto che scherma davvero gli infrarossi del telecomando. La lastrina ha facce piane perpendicolari alla direzione del fascio luminoso e non influisce sulla sua forma. 


Oltre alla lastrina ci sono due lenti, una mooolto convessa.  Abbiamo provato a toglierle entrambe, a toglierne una sola (prima l'una e poi l'altra) senza ottenere il fascio luminoso voluto. Quando le togliamo entrambe restiamo con la sola lampadina (che comunque ha da una parte un riflettore concavo): però dovremmo togliere la lampadina dall'alloggiamento altrimenti passa davvero poca luce attraverso il foro dove si trova generalmente l'obiettivo: ma non possiamo pensare di lasciare una lampadina luminosissima, calda e fragile alla portata delle manine curiose dei bambini (nè di chiunque altro). 

Allora, dopo lunghi e approfonditi studi di ottica :-), abbiamo provato a cambiare posto alle lenti. 


Usando solo la lente convessissima e mettendola al posto dell'altra lente abbiamo ottenuto un fascio luminoso non troppo grande ma intenso e capace di generare ombre ben definite per sagome poste a diverse distanze dal proiettore. Bene, ci siamo.

martedì 10 aprile 2012

Camminare sulle uova, in senso letterale

Durante l'attività di salvataggio delle uova ho provato anche a camminarci sopra: 

NB. il braccio che mi porge Francesco è servito solo a mantenere l'equilibrio, non mi sosteneva

In effetti quella del video è la quarta prova: le prime due catastrofiche mentre la terza già si è avvicinata al risultato voluto. Nelle prime due avevo tenuto la calza e avevo messo un sacchettino sulle uova: forse questo ha rovinato la prova perchè il piede scivola un po' sulle uova quando ci si carica il peso. Il piede nudo si allarga e appiattisce meglio, e resta fermo. 

sabato 7 aprile 2012

Salviamo l'uovo!

Da giovedì si svolge l'attività "Salva l'uovo" e oggi è stato il mio ultimo giorno di conduzione dell'attività: domani riposo e lascio a Barbara e Fabio l'onere e l'onore di seguire l'ultimo giorno.
L'attività consiste nel realizzare qualcosa che salvi un uovo da una caduta da 4 metri.
L'uovo, protetto, viene messo in questo dispositivo di sollevamento e rilascio, cioè in questa scatola trasformata
che il conduttore solleva grazie a una carrucola fino all'altezza voluta (4 m ma abbiamo a disposizione fino a più di 7 m)
poi si mette in moto un motorino che sgancia la corda di blocco e lascia cadere il contenuto della scatola

Il visitatore può scegliere di creare un guscio protettivo molto morbido oppure di far scendere molto lentamente l'uovo grazie a un paracadute o a un'ala. 









Ci sono stati progetti inusuali, ma efficaci

un tubo volante


e una specie di ala doppia tipo biplano.

Negli Stati Uniti l'attività si chiama egg drop e può essere definita come vera e propria competizione:  noi l'abbiamo adattata alla nostra situazione di pubblico. Qualche esempio: Egg Drop Contest 2009UAB Egg Drop CompetitionThe Egg Drop Competition 

lunedì 2 aprile 2012

La luce che disegna


Sono stato via una settimana per lavoro e il ritorno è stato un po' affannante. Per rilassarmi ho provato insieme a Donato a disegnare con la luce usando una fotocamera digitale e una posa di 30 s (la fotocamera permette anche la posa lunga a piacere tenendo schiacciato il tasto di scatto, quella che veniva chiamata posa "B" e viene indicata sulla mia macchina con "bulb"). 




Come fonte di luce abbiamo usato un LED e alcune lucine per albero di natale che avevamo già là per l'attività "elettricità fai da te". 


così lo facciamo roteare



All'Exploratorium giocano in modo più articolato per produrre immagini di grande effetto: Light Painting ToolsBeyond the Museum: Tinkering with Light PaintingMore Light Painting ToolsLight Painting Tools at Open Make Workshop