martedì 31 gennaio 2017

Cibi fluorescenti, divertenti e non solo

Sto facendo qualche prova con i gel di amidi e con alginato di sodio per un'attività dell' i.lab Alimentazione: vorrei riuscire a colorarli di rosso, blu e giallo. I colori devono essere in soluzione liquida per poterli unire alla base del gel prima che solidifichi. Ho dei coloranti alimentari rossi e blu, quelli che si usano per i dolci.
Vanno bene, fuzionano. Ma non ho quello giallo. Mi è avanzata un po' di vitamina B2 (riboflavina) dalle prove che avevo fatto per vitamine da disegno. Sciolgo la vitamina in acqua, la mescolo con l'alginato liquido e ottengo un gel di un bel giallo evidenziatore. Evidenziatore = fluorescente? Provo a vedere se è proprio così.

Faccio una piccola ricerca e sembra che in effetti la vitamina B2 abbia questa proprietà. Mi basta tirar fuori una lampada di Wood (in pratica una lampada UV che emette radiazioni a 370 nm) e illuminare il gel. Ecco l'effetto UAUH che cercavo. Propongo i gel fluorescenti ai visitatori durante un fine settimana in occasione di Halloween e ai miei colleghi durante la nostra festa di Natale:


Continuo per questa strada, molto divertente devo dire. Armata di lampada di Wood vado in giro per il lab alimentazione a illuminare gli alimenti che ho a disposizione. Scopro che l'olio extravergine di oliva diventa di un bel giallo fluorescente. Questa volta non credo che c'entri qualcosa la vitamina B2. Provo un confronto con altri oli. Nella dispensa ho un olio di semi di lino e uno di arachidi. Preparo tre provette: olio extravergine di oliva, olio di semi di lino, olio di arachidi (da sinistra a destra nella foto):


Noto che hanno colori molto diversi, almeno l'extravergine. Gli altri 2 oli si assomigliano abbastanza. Accendo la lampada di Wood ( da sinistra a destra: olio di arachidi, olio di semi e extravergine):



Solo l'olio extravergine dà una fluorescenza gialla, gli altri biancastra-grigia. Perchè sono così diversi? In effetti questi oli, oltre ad avere origine diversa, sono anche estratti con due metodi diversi. L'olio extravergine si ottiene per spremitura, quello di semi per estrazione. Mi faccio l'idea che l'extra vergine, grazie alla spremitura, conservi tutte le componenti (probabilmente anche i carotenoidi) che determinano il colore, mentre l'estrazione chimica distrugge molte molecole negli oli di semi.
Scopro che, in effetti, la fluorescenza è un parametro usato per distinguere gli oli. Qui si spiega cos'è la fluorimetria negli olii.

Mi faccio prendere la mano e decido di portarmi a casa una lampada di Wood. Per cena preparo degli spinaci: li cuocio al vapore e li illumino con la lampada di Wood.




Gli spinaci emettono fluorescenza rossa. Perchè? Negli spinaci surgelati e cotti probabilmente si rompono le pareti cellulari e aumenta la reattività della clorofilla, il pigmento fondamentale per la fotosintesi delle piante.

Qui ho trovato una spiegazione chiara della  fluorescenza e degli effetti che ho osservato.

Cerco in rete e trovo tantissimi modi per sfruttare la fluorescenza della vitamina e di altre sostanze, ad esempio per  per creare cocktail strepitosi:


Credo proprio che questo esperimento mi toccherà farlo!

martedì 3 gennaio 2017

In rotazione

Nel laboratorio temporaneo associato alla mostra EXTREME | alla ricerca delle particelle propongo di sperimentare quali relazioni ci sono fra gli "attori" della rotazione: dopotutto negli acceleratori circolari come LHC bisogna fare in modo che le particelle viaggino su una traiettoria curva. Un video del CERN mostra che i protoni non vengono iniettati direttamente in LHC ma passano prima attraverso altri acceleratori circolari (più piccoli) che ne aumentano gradualmente l'energia. Perchè LHC è così grande?


Questo è il nostro apparato sperimentale, formato da:
_una pallina di gommapiuma appesantita con un dado metallico di una ventina di grammi inserito al suo interno,
_un peso costituito da un sacchetto di sabbia: ce ne sono a disposizione da 50 e da 100 grammi, e se ne possono usare più di uno contemporaneamente
_un cordino che lega la pallina al peso passando in un imbuto (nella pallina il cordino è legato al dado): tradizionalmente usavo un tubetto di pvc ma ho avuto paura che a lungo andare il cordino si sarebbe rovinato strisciando sul bordo del tubetto, che per quanto lo levighi rimane comunque sottile, il bordo dell'imbuto è invece più spesso e liscio.

Il partecipante fa ruotare la pallina tenendo in mano l'imbuto, lasciando libero il cordino e facendo in modo che il peso rimanga appeso, cioè non salga fino a battere contro il tubetto dell'imbuto, cioè non arrivi "a fine corsa".




E' possibile trovare situazioni di equilibrio, in cui il peso resta appeso liberamente alla stessa altezza mentre mantengo costante la velocità di rotazione e il raggio. I partecipanti scoprono rapidamente che ci sono relazioni fra velocità di rotazione, raggio della traiettoria e peso: per esempio, bisogna mettere un peso molto grande quando si ruota velocemente con un raggio piccolo, mentre ne basta uno minore con la stessa velocità di rotazione se il raggio è più grande.
Anche se molto semplice il dispositivo aiuta effettivamente a capire.