lunedì 15 ottobre 2012

Volevi la bicicletta?

Ieri a Milano era una domenica senz'auto, cioè con divieto alle auto di circolare dalle 10 alle 18. Abbiamo realizzato un'attività speciale sulla bicicletta, inserita in una serie di laboratori per i visitatori dedicati a Scienza e sport (così completiamo la sperimentazione sull'argomento dopo aver provato un campus estivo e un corso per insegnanti).
Abbiamo preparato una serie di zone, ciascuna con un'attività: non c'era un percorso fissato, siamo partiti dall'osservazione di una bicicletta e dalle osservazioni dei visitatori, che ci guidavano verso l'una o l'altra delle attività: per esempio, se un visitatore indicava come molto importante il cambio allora proponevamo di scoprire quanta strada si fa con una pedalata impostando un rapporto lungo o uno corto (con due biciclette a disposizione) oppure provavamo quanta parte della forza che si imprime ai pedali diventa forza che la ruota posteriore applica alla strada, anche qui confrontando due biciclette con rapporti diversi.
Purtroppo non possiamo mostrare le foto delle persone in attività, perchè non abbiamo chiesto la liberatoria sulle immagini, quindi abbiamo solo immagini di alcune isole di lavoro: è un peccato in particolare non poter mostrare quelle in cui tutti iniziano a esplorare il tema dell'equilibrio tenendo una bacchetta in equilibrio su un dito e camminando qui e là (o magari correndo dietro la bacchetta molto inclinata).


Le due biciclette usate per provare quanta forza viene trasferita alla strada, con una leva in mezzo per accostare quel che accade a un fenomeno più conosciuto: le biciclette si comportano come una leva, di quelle sfavorevoli.


Un peso è attaccato al pedale, con una bilancia, e un cordino con bilancia è attaccato alla ruota: si tratta di tirare il cordino della ruota fino a quando sia la pedivella sia il cordino sono orizzontali e leggere l'indicazione delle due bilance. Scoprendo così che alla ruota c'è sempre una forza minore che ai pedali, e nel caso del rapporto più lungo la forza alla ruota è minore che nel caso del rapporto corto.


Ecco la postazione dove studiare la scia. La filiale italiana della Dyson ci ha prestato due dei suoi avveniristici ventilatori.


Abbiamo provato che ruote triangolari permettono uno scorrimento fluido: certo, non sono i soliti triangoli equilateri, sono triangoli di Reuleaux, usati da qualcuno per realizzare una bicicletta un po' bizzarra (vedi E se la ruota non fosse rotonda?).


Ecco la postazione dedicata all'effetto stroboscopico che si osserva illuminando con una lampada al neon la ruota posteriore della bicicletta su cui sono state attaccate strisce di nastro adesivo di carta (vedi Andare in salita con la ruota che sembra ferma).


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