Stiamo ragionando sulle situazioni in cui si scopre/conosce qualcosa osservando e interpretando le tracce che quel qualcosa lascia. Gli esempi più immediati sono le indagini da polizia scientifica (CSI in modo esasperato ma avvincente) e lo studio delle tracce degli animali. Ma avviene anche in altri casi e nella vita comune.
Mi è tornato in mente un "attrezzo" o "mappa" di cui avevo letto nel libro di Marcia Ascher, Etnomatematica - esplorare
concetti in culture diverse, Bollati Boringhieri (2007, ed.originale
2002).
I
mattang o stick charts, di origine polinesiana (in particolare delle
Isole Marshall), sono schemi realizzati con bastoncini di legno che
indicano la presenza di isole grazie alla configurazione delle onde
dell'oceano. Venivano usate dai navigatori per viaggiare nell'arcipelago, anche su lunghe distanze. Il fronte delle onde regolari dell'oceano cambia forma quando le onde incontrano un'isola, in parte la superano (a volte lasciando una sorta di ombra, dipende dalla lunghezza d'onda, dalla dimensione dell'isola, dalla pendenza del fondo oceanico) in parte si riflettono. Le configurazioni delle onde diventano così tracce che rivelano la presenza di terraferma.
Mi ha ricordato le figure di interferenza/diffrazione formate dai raggi X inviati su solidi cristallini, figure che rivelano la struttura del cristallo in esame, una tecnica usata in cristallografia e in biochimica.
Mattang, reading the pattern of the waves | SVM Shipping Blog - un bell'articolo esauriente
Marshall Islands stick chart - Wikipedia, the free encyclopedia - voce esauriente anche se non descrive in dettaglio il significato degli schemi
Polynesian Stick Charts - dettagliato, moltissime immagini
Dirk HR Spennemann, Traditional and nineteenth century communication patterns in the Marshall Islands, un lungo articolo in pdf con una estesa spiegazione delle stick charts
da Mattang, reading the pattern of the waves | SVM Shipping Blog
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